
FTSEMIB: Il Ftsemib si sta prodigando in un buon recupero ma attenzione perché le resistenze chiave a 25mila punti stanno arrivando e stiamo entrando in ipercomprato. Il rischio di un pull back, tenuto conto anche del gap odierno è dietro l’angolo

DAX: Il Dax è più distante dalle resistenze rispetto al Ftsemib. Da tenere d’occhio i 14620 e 14850. Il trend è ribassista nel breve e quindi il contatto con le resistenze potrebbe ridare il la per nuove vendite.

S&P500: I mercati americani hanno iniziato un down trend di breve a gennaio. È evidente la dinamica di massimi e minimi decrescenti. Il recupero attuale sembra un fisiologico pull back da sfruttare per liquidare i long e aprire short piuttosto che per fare shopping. È vero che spesso l’S&P500 ha stupito e smentito le cassandre ma in questo caso le probabilità di avere un ritorno del toro in estate sono piuttosto basse.

NASDAQ: Il Nasdaq nelle ultime due settimane ha rotto i minimi annuali scendendo sotto ai 12mila punti. Il forte ipervenduto ha però determinato un recupero che al momento è da interpretare come occasione per liquidare long e aprire posizioni di hedging. Da 13400 a 13800 abbiamo delle resistenze chiave che dovrebbero rimanere inviolate.

CRUDE OIL: situazione di trend rialzista oramai consolidato. Abbiamo due supporti, uno statico a 92 e uno dinamico a 88 dollari. Questi sono i livelli dove attendersi una inversione. Per ora però difficile pensare che si possa andare oltre una lateralità di breve estiva.

BTP: I Titoli di Stato italiani sono scesi come il Bund e quelli americani. Nulla di inatteso vista la dinamica rialzista dei tassi USA e il percorso analogo (anche se ritardato e ridotto) atteso per la BCE. Tuttavia il forte ipervenduto e i supporti di breve, oltre ai rendimenti che si sono fatti interessanti su diverse scadenze, potrebbero alimentare un rimbalzo verso 131 €. A fine anno molti analisti temono però un riallargamento dello spread per ragioni di tipo politico. La storia potrebbe ripetersi.