Quanti annunci vi è capitato di vedere su “guru” autoreferenziali che vi promettono di insegnarvi metodi miracolosi per diventare ricchi con la borsa senza fatica, studio e magari senza nemmeno un capitale di partenza degno di questo nome?
Ora le pubblicità si sono evolute e puntano più che sull’esaltazione del proprio metodo sulla denigrazione dei metodi altrui: l’analisi tecnica in primis (NB: senza che molti conoscano nemmeno di cosa parlano visto che spesso propongono metodi che rientrano proprio nell’analisi tecnica).
Un titolo come questo attira indubbiamente l’attenzione, soprattutto di neofiti che rischiano di farsi molto male affrontando i mercati finanziari senza la necessaria esperienza.
Alla gente purtroppo piace vivere di illusioni e credere che esistano scorciatoie per la “libertà finanziaria”…, tant’è che quando cerchi di riportarli con i piedi per terra rifiutano di accettare la verità.
Un caso abbastanza emblematico deriva dall’indicatore zigzag. Lo zigzag è noto per essere un indicatore inaffidabile. Lo zigzag serve per individuare i punti di swing. Visivamente il metodo sembra eccezionale e diverse persone si convincono che possa risultare vincente affidarsi allo zigzag. Se proviamo a codificarlo in una piattaforma di analisi tecnica effettivamente escono dei risultati straordinari. Guardate la galleria in fondo per rendervi conto voi stessi: lo zigzag individua alla perfezione tutti i punti di inversione e backtesting alla mano guadagna sempre, su qualunque strumento finanziario e su qualunque time frame.
Lo zigzag è il Sacro Grahal? Vi ho svelato una tecnica che vi farà diventare tutti ricchi?
I numeri dicono di sì: le curve dei profitti non conoscono drawdown, salgono sempre senza mai incertezze con oltre l’80% delle operazioni positive e con fattori di profitto superiori a 10!
Dove sta l’inghippo?
Il fenomeno è presto spiegabile.
Guardate ad esempio i due grafici sottostanti. Le due foto del Nasdaq sono state scattate in due momenti ben distinti, uno successivo all’altro.
L’indicatore zigzag è la linea blu e si chiama zigzag proprio per la sua forma a segmenti dove il punto di d’inversione viene segnalata con un angolo.
Nella prima immagine da metà verso destra si vede il trend discendente del Nasdaq accompagnato dallo zig zag discendente. Verso la parte finale del grafico il Nasdaq dal minimo di 10690 inizia a risalire ma lo zigzag è ancora orientato al ribasso.
Osservate cosa accade due giorni dopo… Nell’immagine successiva si vede il Nasdaq che è risalito a 11200 punti e lo zigzag risulterebbe essere stato così bravo da essersi girato al rialzo da 10690 punti, ma in realtà non è così. Una volta che il mercato è già salito, chiudendo e riaprendo la piattaforma lo zig zag viene ricalcolato e ci dice che il punto di inversione sarebbe stato proprio sul minimo di periodo. Ma lo fa a posteriori, quando oramai il mercato è salito. E così succede ogni volta. Facile così indicare massimi e minimi alla perfezione ricalcolandoli col senno del poi…
In mercati molto direzionali entrare in ritardo non pregiudicherà il guadagno dell’operazione ma in mercati laterali o time frame stretti sarà tutto compromesso.
Lo zigzag è un esempio clamoroso ma ci sono altre trappole come questa che possono capitare programmando trading system. I trader discrezionali, che non fanno test, alcune di queste trappole non è detto riescano nemmeno a identificarle. Talvolta si illudono e quando provi a spiegargli che quella strategia che stanno studiando forse non è così buona se ne risentono e preferiscono credere all’indicatore o tecnica miracolosa.
Diffidate dei risultati troppo buoni.