Sono rimasto molto colpito, come la maggior parte degli italiani, dall’incidente capitato ad Alex Zanardi il 19 giugno mentre stava affrontando una staffetta benefica.
A distanza di quasi un mese credo che sia stato scritto di tutto sia sulla vita di Alex sia sull’incidente ma ho pensato comunque di mettere in fila due righe nella speranza di potergli continuare a trasmettere a distanza pensieri positivi.
Da sempre appassionato di due e quattro ruote, fin da piccolo ho seguito la carriera di Zanardi da quando era un ragazzino che si cimentava con i kart insieme ad altri talentuosi piloti che, come lui, sono arrivati a correre in F1.
Quando nel febbraio 2018 ho saputo che Alex sarebbe stato ospite, di lì a pochi giorni, di una cena di beneficenza al kartodromo indoor Goparc di Mantova, a 45 minuti di auto da casa mia, decisi di partecipare per conoscerlo di persona.
La prima grossa emozione è stata vedere Alex Zanardi al suo arrivo, circondato da tante persone che desideravano stringergli la mano e fare una foto con lui.
A sorpresa, prima della cena, noi ospiti abbiamo avuto l’opportunità di cimentarci in una gara-spettacolo di kart con Zanardi. Da ex pilota amatoriale di kart non potevo farmi sfuggire l’occasione e confesso che l’emozione era davvero alta nonostante si trattasse solo di una esibizione, non c’era in palio nessun titolo o trofeo.
Alex è stato fatto partire davanti a tutti e io quarto ma dopo tre giri l’ho raggiunto e abbiamo iniziato a battagliare. Con lo spirito agonistico che da sempre ha caratterizzato Alex in tutta la sua carriera mi ha chiuso tutti i pertugi impedendomi di riuscire a sorpassarlo (e io non ho voluto rischiare oltre limite di rovinare una bella festa con un incidente…). L’aver fatto a ruotate, paraurti contro paraurti, con un mito come Zanardi mi ha talmente emozionato che quando sono sceso avevo la mano tremolante e i selfie con Alex mi sono venuti tutti mossi.
Durante la cena Alex ha rilasciato una lunga intervista di cui qui allego un piccolo stralcio inedito. Con l’umanità che lo ha sempre contraddistinto, Zanardi si è intrattenuto con numerose persone, me compreso. Abbiamo parlato a lungo dei suoi trascorsi in kart, dei suoi inizi e di uno dei suoi rivali di allora cui lui si è spesso ispirato per migliorarsi.
Per me si è trattata di una serata indimenticabile.
Venire a sapere dell’incidente di Alex è stato davvero uno shock. Un conforto che spero possa arrivare alla famiglia è constatare quanto Zanardi sia amato in tutto il mondo. Alex ha dimostrato che dove non arriva il talento o quando la sfortuna si mette di mezzo possiamo comunque andare oltre con la grinta, l’impegno, l’allenamento e la voglia di superare le avversità.
E’ e rimarrà sempre un esempio da seguire, anche se non tutti hanno certamente la sua forza d’animo
Si può trarre un insegnamento anche dal suo incidente con la hand bike? In finanza un tema che mi è molto caro è quello della gestione del rischio. Spesso l’insuccesso dei trader deriva dall’incapacità di gestirlo (o meglio dalla sua sottovalutazione già in fase di studio). Credo che Alex sarebbe d’accordo con me nel ricordare soprattutto ai ragazzi che con la strada non si scherza, è piena di insidie: se volete correre, a due o quattro ruote, andate a sfogarvi in pista dove i rischi sono molto inferiori e più gestibili rispetto alla strada.
Non mi resta che augurare ad Alex Zanardi e alla sua famiglia di tornare alla normalità. Preghiamo e speriamo tutti che Alex riesca a superare anche questa difficile prova cui il destino lo ha messo di fronte.