In finanza il rischio zero non esiste. Questo è un concetto molto semplice da ricordare per ogni risparmiatore. Il rischio si può però gestire e proprio la gestione del rischio è quello che fa la differenza nel medio lungo periodo in termini di rendimento. Se si conoscono i rischi si può gestirli e prevederli al meglio. Quali sono i rischi che riguardano i mercati finanziari?
I principali rischi possiamo distinguerli in:
- rischio emittente: è il rischio che l’emittente di uno strumento finanziario (sia esso azione od obbligazione) possa fallire;
- rischio Paese: è il rischio legato alla solidità del Paese in cui investiamo, per usare le parole di Bankpedia: “le capacità e/o le possibilità di rimborso del debitore possono essere condizionate da fattori economici, politici e sociali che trascendono la dimensione microeconomica del rapporto creditizio. Nel caso in cui il debitore sia un operatore privato, tale rischio si concretizza in una serie di impedimenti politici, economici e/o tecnici di cui è responsabile, in ultima istanza, l’autorità pubblica; nel caso in cui, invece, il debitore si identifichi con il governo di un paese o con qualsiasi altro ente pubblico o pubblicamente garantito (debitore c.d. “sovrano”), tale rischio si manifesta con la diretta incapacità (tecnica, economica, finanziaria) o rifiuto di tali soggetti ad ottemperare agli impegni assunti”.
- Rischio cambio: è il rischio che in investimento in valuta estera possa subire delle oscillazioni in base all’andamento del cambio con la propria valuta nazionale.
- Rischio sistemico: è quella tipologia di rischi non eliminabili nemmeno con la diversificazione e legate ad eventi imponderabili come guerre, elezioni, dazi commerciali, alluvioni, che possono avere un impatto sulle quotazioni dei prodotti finanziari;
- Rischio tasso: è il rischio legato alla variabilità dei tassi di interesse. Nel caso ad esempio che abbiamo investito in un titolo a tasso fisso e i tassi si rialzino il nostro investimento potrebbe deprezzarsi, oltre a pagare una cedola inferiore ai nuovi tassi di mercato;
- Rischio liquidità: è il rischio che si ha acquistando titoli con pochi scambi, nel caso si voglia vendere lì investimento si potrebbe non trovare facilmente un acquirente.
- Rischio “market timing”: è il rischio di sbagliare il momento giusto per comprare uno strumento finanziario, magari prima di una forte discesa;
Maggiori sono i rischi maggiori sono i rendimenti attesi e viceversa. Se un investimento offre un rendimento maggiore di altri a parità di scadenza, significa che ha un rischio superiore.
Nella costruzione di un portafoglio di investimento la base della piramide dovrebbe essere costituita da investimenti meno rischiosi. Salendo verso il vertice si prendono in considerazione investimenti più performanti ma più rischiosi dove andare ad investire capitali via via più bassi.
Per approfondimenti: