Vi ricordate l’euforia da Bitcoin? Sono passati appena 12 mesi da quando era esplosa la bitcoin-mania. Esattamente un anno fa persino media generalisti (radio e giornali) che non si occupano di finanza mi intervistarono per saperne di più sulle criptovalute. Il Bitcoin correva veloce verso quelli che sono attualmente i suoi massimi storici, a 20000 dollari. I massimi dei prezzi (non è un caso) sono coincisi con il massimo dell’eccitazione da parte del piccolo risparmiatore; per chi ha vissuto il boom della new economy del 1999 la sensazione che si è respirato era simile a quella di allora. Anche la quotazione del future sul bitcoin è stato un bel turning point.

Ora di bitcoin non si parla quasi più e chissà che non sia quasi arrivata la fine della discesa.

Il grafico e lo sfondo che evidenzia il trend (l’indicatore è Ematrend su grafico settimanale) bene evidenziano la situazione. In un anno siamo passati da 20mila dollari a 3600 dollari. Sotto ai 3500 dollari i prezzi potrebbero accelerare nuovamente al ribasso. Come un anno fa si leggono opinioni divergenti: c’è chi pronostica un ritorno a 20mila in un anno, chi una discesa fino a 2000. Io credo che l’analisi tecnica funzioni meglio di tutte queste previsioni che lasciano il tempo che trovano. Come per tutti i sottostanti giovani ed inefficienti strumenti semplici come supporti, resistenze ed indicatori trend follower possono dare informazioni molto efficaci. Quello che è rimasto invariato rispetto ad un anno fa è il rischio: la volatilità è molto alta e questo dovrebbe mettere in guardia, per il futuro, tutti quelli che non sono professionisti dall’avvicinare strumenti rischiosi se non si hanno alcune conoscenze fondamentali su come gestire il rischio (occorre studiare bene i concetti di position sizing e risk management…).