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Fig. 1. Grafico di cosa accedde nelle elezioni 2012. Comprareil giorno dopo le elezioni dal 1980 ad oggi è stata una scelta perdente, con sole due eccezioni.

Siamo arrivati al giorno X.

Le elezioni USA sono forse uno degli eventi più attesi da tutti gli operatori. Tutti si chiedono che cosa potrà accadere.

Abbiamo quindi preparato un report ad hoc (il consueto report weekly tornerà la prossima settimana).

Abbiamo analizzato l’andamento della borsa americana, nello specifico l’indice S&P500 dal 1960 ad oggi studiando il comportamento dei prezzi nei giorni delle elezioni presidenziali (abbiamo considerato i prezzi dal 1960 perché riteniamo sia maggiore l’accuratezza dei dati storici).

Mi auguro che questi dati vi possano essere utili anche solo come curiosità.

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Fig. 3. Dal 1980 ad oggi la borsa ha un comportamento ribassista nel post elezioni USA

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Fig. 2. Comprando il giorno dopo le elezioni e vendendo a fine giornata il risultato sarebbe una perdita secca abbastanza corposa

La base di partenza è stato analizzare l’andamento della borsa il giorno successivo alle elezioni. Il risultato è che un 50% delle volte la borsa ha avuto un andamento rialzista e il 50% delle volte un andamento ribassista. Se avessimo comprato in apertura il giorno dopo le elezioni chiudendo le posizioni a fine giornata avremmo però perso soldi perché la volatilità al ribasso le volte in cui il mercato è sceso è stata maggiore di quella al rialzo le volte in cui il mercato è salito.

Questo dato è però superficiale. Analizzando la fig. 3 si vede che potremmo scomporre due cicli: dal 1960 al 1976, in cui il giorno dopo le elezioni la borsa è sempre salita e dal 1980 ad oggi in cui invece la borsa è sempre scesa tranne in due occasioni: nel 1996 e nel 2004.

A distanza di 3 e 10 giorni il risultato non cambia, c’è statisticamente una lieve tendenza al ribasso della Borsa Usa ma il dato diventa più contrastato perché anche nel 1992, oltre al 96 e al 2004, dieci giorni dopo le elezioni toccammo prezzi più alti dell’election day.

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Fig. 4. La borsa USA ha avuto un andamento rialzista dal giorno precedente le elezioni alla mattina seguente.

Siamo andati a verificare anche che cosa accade prima delle elezioni creando un algoritmo apposito. Il dato che è emerso è che c’è una tendenza rialzista nel pre elezioni. Comprando il giorno precedente l’election day e vendendo in apertura di contrattazioni il giorno successivo alle elezioni stesse si avrebbe avuto una percentuale di successo del 64,% dal 1960 ad oggi (Fig. 4) ma soprattutto dal 1992 al 2012 questa strategia non avrebbe sbagliato un solo colpo.

Ecco quindi che in definitiva, soprattutto dal 1992 ad oggi è evidente un andamento rialzista dal giorno precedente l’election day all’apertura immediatamente successiva cui segue una tendenza al ribasso.

Prima su e poi giù. Vi stupisce?

Il risultato non è così sorprendente.

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Fig. 5. Negli ultimi anni il bias rialzista nel pre elezioni è ancora più evidente

Nel passato avrebbe funzionato la regola “compra sull’aspettativa, vendi sulla notizia”, uno dei detti più famosi degli operatori di borsa. Dietro ai miti ci sono spesso delle verità.

La significatività statistica non è tale da poterla ritenere una regola certa, del resto nulla lo è nel trading, gli stop loss esistono proprio per questo, ma è comunque un dato interessante, vedremo se sarà verificato anche questa volta indipendentemente che vinca Trump o la Clinton.

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Negli ultimi 20 anni è stato più evidente un bias rialzista dalla giornata prima le elezioni fino all’apertura successiva

Fonte: Immagine di copertina CNN Money

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