Quale miglior momento per rispolverare la oramai celebre copertina dell'”Economist” con Draghi, Renzi, Hollande e la Merkel? Ci sono tutti i protagonisti degli ultimi 10 giorni che hanno pesantemente condizionato le piazze finanziarie. Prima è arrivata la delusione sul discorso di Draghi che non ha fatto cenno al prolungamento del QE contrariamente alle attese, poi a seguire il caso “Deutsche Bank” e gli screzi Renzi-Merkel al convegno di Bratislava con Renzi che viene snobbato al briefing finale. In un contesto in cui l’Italia ha un debito pubblico ai massimi, più alto del 2011, un Pil che non cresce e il Jobs Act che ha avuto un effetto inferiore a quello desiderato ci sarebbero tutti i presupposti per temere un altro affondo al ribasso di banche ed indice.
C’è bisogno di invitare alla prudenza specie sui mercati europei?
FTSEMIB: Il gap di lunedì che non è stato subito recuperato ha fatto capire quelle che erano le intenzioni delle mani forti. Questa volta le attese sono andate deluse e non c’è stato quell’allungo verso i 17700/17800 che secondo statistica era probabile dopo la rottura della resistenza a 17000 punti. La scorsa settimana avevamo scritto che: “L’indice italiano ha trascorso una settimana in chiaroscuro con una performance vicino alla parità ma leggermente negativa; la volatilità è ancora erratica, nel complesso anche i titoli più in forma, quando salgono, lo fanno con repentini cambi di fronte e molto nervosismo“.Non possiamo fare altro che riportarci mestamente a NEUTRAL. Ora in presenza dei minimi annuali a portata di tiro, per i risparmiatori italiani non rimane che aggrapparsi alla speranza che il supporto regga altrimenti saranno dolori…
DAX30: Dalla scorsa settimana: “Già la scorsa settimana avevamo sottolineato il calo di forza del Dax che chiude con un ribasso superiore all’1%. Siamo ancora sopra i supporti quindi giudizio ed obiettivo rimangono invariati ma certamente sempre più a rischio…”. Ci portiamo quindi prudentemente su un giudizio NEUTRAL. Anche il Dax è chiamato ora ad una reazione sul supporto in figura, altrimenti i 10000 punti saranno l’obiettivo di breve.
S&P500: I mercati Usa hanno retto egregiamente. Ripetiamo il commento della scorsa settimana: “Sull’S&P500 e sugli altri futures americani c’è stata una decisa discesa (ma poca cosa rispetto a quella dell’agosto 2015), un po’ anticipata rispetto alle mie attese ma fisiologico in una situazione di stallo e bassa volatilità. Salvo smentite non credo che possa durare a lungo, come già scritto il grosso della discesa me lo aspetto nel poste elezioni”.
IBEX: L’Ibex non ha potuto che seguire il destino degli altri indici europei. 9300 è un obiettivo troppo forte per il momento e siamo tornati all’interno del lungo laterale estivo che dura da maggio. Prudenza sia nel breve che nel medio periodo. Giudizio NEUTRAL.
BTP e BUND: La discesa sotto ai supporti di breve ci aveva portato a NEUTRAL la scorsa settimana. La discesa è proseguita riportandoci per il BTP sui prezzi di giugno. Bisogna stare attenti a giocarsi bene la liquidità per chi ne ha selezionando le occasioni. Sotto ai supporti in figura si aprirebbero ulteriori spazi di discesa (ma anche opportunità). Cash is king.
GOLD: Siamo ancora qui: 1300 come area di supporto. Sembra mancare la forza per arrivare a 1400, ma se dovessero tornare vendite copiose sull’azionario l’effetto bene rifugio potrebbe aiutare a recuperare quota. Sotto ai 1300 daremo NEUTRAL.
CRUDE OIL: Il giudizio rimane NEUTRAL, nulla di nuovo.
EURO DOLLARO: NEUTRAL.
- BTP
- Bund
- Crude Oil
- Euro dollaro
- Gold
- Ibex
Grafici: Visualtrader, Marketwatch Fida
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