Buongiorno, mercato bello tonico sempre spinto dal rimbalzo dei bancari ma ancora poca roba rispetto alla discesa da inizio anno che ci vede ancora con l’indice intorno al -20%.
Sulle azioni ieri sono scattati altri stop (per lo più stop profit su posizioni in grosso guadagno). Rimangono pochi titoli in portafoglio, tutti con stop protettivi. Abbiamo ridato indietro un po’ di profitti su Intesa e Unicredit ma ancora non è detta l’ultima parola dato che le probabilità sarebbero a favore di una nuova correzione verso il basso, come vedete dal segnale short su Eurostoxx. Come vedete nell’immagine iniziale se guardiamo al settimanale il trend è ancora nettamente al ribasso.
Su futures si stringe la forchetta dei punti di pivot e può darsi che sul Ftsemib si vada eseguiti in un senso o nell’altro.
Approfitto per rispondere a un cliente che chiede info sulle differenze tra rendimento e drawdown dei due portafogli azionari (Trading ed investing). Le statistiche le evidenzierò con un articolo ad hoc la prossima settimana. Nel frattempo illustro qualche differenza concettuale:
- Il portafoglio trading fornisce segnali su tutti i titoli del Ftsemib senza stock picking. Il portafoglio Investing seleziona invece di volta in volta i titoli su cui operare (quello che si fa anche nella gestione di fondi9.
- Il tempo trascorso in posizione nel modello Investing è un po’ più alto, si opera di meno in pratica.
- Il modello trading è meno filtrato, per quelli che non sanno aspettare con le mani in mano il prossimo trade. Genera quindi qualche falso segnale in più nelle fasi laterali. Trattandosi di un modello trend follower lascia però correre comunque i profitti quando si instaura il trend.
- Se il modello Trading venisse applicato sul settimanale (guardate l’immagine di apertura su Unicredit per farvi una idea, short da 6 €…) offrirebbe rendimenti ancora superiori (molti meno falsi segnali) ma gli stop sarebbero ancora più ampi e poco da trader (vedrete i dati).
DISCLAIMER: I risultati passati non costituiscono alcuna garanzia di ottenerne di simili in futuro.
Chi investe o esercita un’attività speculativa lo fa sotto la propria responsabilità, conscio dei rischi intrinsechi e delle perdite che una tale operatività può generare.