Da “Trading system automatici”, libro del 2008 esaurito e mai ristampato.

Il VFI nasce da un’idea di Markos Kastanos come indicatore di lungo termine per ridurre il “noise” del mercato causato dai piccoli trader. Lo scopo è non farsi fuorviare dalle correzioni secondarie sul trend primario che portano a frequenti falsi segnali o a uscite premature che fanno tagliare anzitempo i profitti. Per ottenere questo scopo Kastanos ha apportato all’OBV le seguenti modifiche:

  1. per capire se c’è più pressione in acquisto o in vendita si utilizza il prezzo tipico del giorno, più rappresentativo della semplice chiusura;

  2. viene introdotta una “soglia di volatilità” per evitare che scostamenti minimi di prezzo facciano sommare o sottrarre il valore dei volumi come invece avviene nell’OBV. La volatilità intraday viene calcolata come la deviazione standard a 30 giorni del logaritmo dei prezzi tipici;

  3. viene introdotto un cutoff per i volumi in modo da non avere distorsioni in caso di giornate di trading con volumi anomali, eccedenti 2.5 volte la media a sei mesi” (Gotta M., Top Trader-magazine, 2006).

Equity line sui titoli del Ftsemib

Equity line sui titoli del Ftsemib

Secondo Kastanos il VFI può essere impiegato in tre modi:

    1. analizzando le divergenze dell’indicatore con l’andamento dei prezzi per anticipare i punti di svolta del mercato;

    2. il VFI è confrontato con la trigger line, settata a zero. Quando l’indicatore supera lo zero genera un segnale di acquisto, viceversa quando l’indicatore si porta sotto alla signal line si presume che il mercato abbia svoltato da toro ad orso e viene generato un segnale di vendita;

    3. Anziché confrontare i valori del VFI con la sua signal line si calcola una regressione lineare a 15 giorni del VFI stesso e si guarda alla sua inclinazione per ottenere conferma della direzione in cui si muoverà il mercato.

Ho testato a distanza di 8 anni il VFI sui titoli del FTSEMIB italiano (togliendo quelli con storico troppo corto come Poste Italiane e Ferrari) su time frame daily. Il sistema compra quando il VFI supera lo 0 e vende quando il VFI scende sotto allo zero.

2 vfi3 vfiIl test è stato effettuato con 10mila € a titolo, senza reinvestimento degli utili. Il risultato è un profit factor di 1,53 (al lordo di commissioni e slippage), con uno Sharpe ratio di 0,13 e un massimo drawdown del 19%. E’ curioso osservare come il sistema (sebbene non ottimizzato)  sia andato incontro al suo massimo drawdown due anni dopo la sua pubblicazione, nel 2010, e abbia trascorso ben 3 anni in perdita per poi riprendersi nel 2014. Vedete come qualunque strategie che ha funzionato per 15 anni improvvisamente può andare incontro al suo “worst drawdown”… La diversificazione per logica è sempre consigliabile.

Ricordiamo che il modello è stato testato in modalità STOP & Reverse per verificare la capacità dell’indicatore di individuare i trend, da qui si può sviluppare l’idea implementando un trading system completo di money & risk management, che se ben studiato migliorerebbe molto il rischio/rendimento.

4 vfi 5 vfiPer chi non avesse il vecchio libro il listato, che non ha trovato posto nel libro “I segreti dei trading system” sarà scaricabile da metà maggio da tutti coloro i quali hanno acquistato “Trading system vincenti” e acquisteranno “I segreti dei trading system” insieme agli altri listati contenuti nel libro ed altri ancora che verranno aggiunti.