Ieri abbiamo assistito all’ennesimo crollo di MPS e molti titoli bancari gli sono andati dietro, anche titoli che un anno fa avevano performato benissimo come Bper e Banco Popolare ma che hanno iniziato un downtrend pronunciato dopo aver rotto i supporti.

In rete si è letto di tutto e c’è chi scrive di attacco all’Italia attribuendo le colpe al duello Renzi-Junker, chi solo a Renzi, chi all’Euro, chi a complotti delle grandi banche internazionali e chi più ne ha più ne metta. Fermo restando che qualcosa di vero può esserci in ognuna di queste cose occorre invece partire da considerazioni più terra terra: gli squali attaccano dove fiutano l’odore del sangue e su MPS sangue ne scorre a fiumi, basta vedere il grafico: parla da solo.

MPS

 

Mai mediare titoli così. Quanto accaduto non fa che confermare le cose scritte nell’articolo del 12 gennaio “MPS: l’ansia dei risparmiatori cresce”.

Più in generale il nostro paese risente di debolezze strutturali legate a una crescita che non c’è nonostante una congiuntura internazionale favorevole ed il sostegno della BCE, a riforme troppo poche incisive e crediti inesigibili del sistema bancario che lo rendono fragile.

Attenzione quindi, ora che i supporti di molti titoli hanno ceduto e l’impostazione tecnica ricorda il 2008 segnatevi bene le parole hedging e rischio sul vostro vocabolario se non l’avevate fatto prima.

Enrico Malverti per ItConsilium

www.itconsilium.it

 Immagine di copertina “Lo squalo”, 1979, S. Spielberg.