Il trading è tecnica e psicologia.
Più capitale si ha e più è facile diversificare e contenere i rischi. Minor rischio significa equity line (curva dei profitti) di portafoglio più regolare e di conseguenza minori pressioni psicologiche, meno paura di perdere porta a maggiore disciplina.
Viceversa come ho detto in un’altra occasione, se avete paura di perdere… Perderete(!), perché non sarete coerenti con il vostro piano di trading, non stopperete le posizioni in perdita, avrete ansia di monetizzare quelle in guadagno o smetterete più facilmente di seguire uno o più trading system anche se è in statistica, oppure ruoterete il portafoglio di trading system senza una logica chiara. Per dirla alla “Star Wars”, tornato in auge in questi giorni, la paura e la rabbia conducono al lato oscuro. Pensate a quanta rabbia, frustrazione, invidia emergono in discussioni sterili su forum e social network sul trading… Non penso che chi vive serenamente il trading terrebbe entrerebbe in certe risse verbali…
Bene, partendo da questi concetti vediamo però praticamente quanto sia difficile in pratica diversificare.
Pochi giorni fa su facebook un utente mi ha scritto questo messaggio:
La prima risposta si smarca facilmente, è sì. Anche alcuni trader famosi che utilizzano trading system hanno dichiarato pubblicamente di non programmare facendo ricorso a programmatori ad hoc.
La seconda domanda è una tra le più ricorrenti. Se rispondessi che non si può fare trading con un capitale iniziale di 10 mila € mentirei. Anche io ho iniziato con un capitale analogo però ricordo anche le difficoltà incontrate e la situazione diversa da quella attuale. All’epoca avevo 25 anni, non dovevo mantenere una famiglia e se da un lato non ero ancora troppo abituato alla leva e a gestirla psicologicamente, dall’altro potevo permettermi anche di fare esperienza e sbagliare senza conseguenze gravissime. In sintesi non tutti possono permettersi di fare trading con 10 mila € di partenza se non si dispongono di altri capitali di sicurezza e/o se si ha una famiglia da mantenere.
Ricordo inoltre che quando iniziai diversificai su un paniere di 6 titoli azionari (e un solo trading system che poi venne affiancato da altri).
Nella scelta dei trading system occorre sensibilità, esperienza ma anche a volte un pizzico di fortuna. Vi mostro le eccezioni che confermano le regole fin qui discusse. Quella che segue è l’andamento del conto di un cliente (reale(!), quindi tolte commissioni, slippage, ecc…) che ha scelto un trading system, tradato su due strumenti (FIB e DAX) con un capitale di partenza di 70 mila €. Il trading system è tradato dal cliente su un broker londinese. In poco più di un anno il saldo del conto segna 700 mila €!!! Si tratta di una performance record, se realizzata in qualche campionato di trading real money sarebbe entrata nella storia! A posteriori è troppo facile pensare: “lo seguo anche io”. E se partendo con la stessa cifra il sistema fosse entrato in drawdown? Concentrereste fino a 50 contratti su un unico trading system?
Fantastico a vedersi ma quanti avrebbero avuto il coraggio (o l’incoscienza) di correre un rischio simile?

Andamento del conto di un cliente con un paniere di trading system con capitale di partenza 500mila €
Vediamo il rovescio della medaglia. A fare da contraltare quella a fianco è la curva dei profitti di un altro cliente che sua sponte ha scelto un paniere di 15 trading system (poi rivisti un paio di volte) che a partire da un capitale di 500 mila € (quindi quasi 10 volte superiore all’altro cliente) ha generato una perdita di 90 mila €. La diversificazione, che è da preferire all concentrazione dei rischi, in questo caso non ha pagato per nulla.
Infine l’equity line (sempre soldi veri) di un portafoglio dinamico sperimentale sul Dax di un conto proprietario Cybertrade. I sistemi vengono ruotati in base ad una logica ancora in fase di testing.
NB: Equity line monitorate e realizzate col software Strategy Ranking
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