In questa fase di mercato non c’è molto da dire. Rimaniamo in linea col commento della scorsa settimana in cui abbiamo evidenziato la voglia di salire del mercato che ignora anche gli allarmi di possibili cigni neri, anche se non al 100%. L’andamento del Dax infatti, che sottoperforma Ftsemib e S&P500 è lo specchio di qualche inquietudine… Le cose più interessanti degli ultimi 7 giorni vengono dall’oro che si è finalmente affacciato oltre le resistenze dinamiche e va guardato con un occhio di riguardo.
FTSEMIB: Nei due report precedenti si parlava di un possibile ritorno a 22500. Siamo arrivati a un soffio, a 22400 per il momento; si tratta di una resistenza di breve. Se il mercato avrà la forza di andare oltre questa resistenza si potrebbe ipotizzare 23200 come target di un rally prenatalizio della nostra borsa. Il giudizio sintetico rimane immutato a BULLISH.
DAX30: Il Dax30 fatica. Chiude la settimana praticamente invariato senza riuscire a forzare la prima resistenza evidenziata sul grafico a 10120. Ancora più lontano è il traguardo a 10500 che farebbe mutare il giudizio da NEUTRAL a BULLISH. Non c’è solo il caso Volkswagen a pesare sul mercato tedesco ma altri fantasmi agitano gli operatori.
S&P500: L’S&P500, come evidenziato nel report della scorsa settimana, ha fatto meglio delle attese. Pensare che si possa tornare sui massimi di inizio anno o oltre credo che sia utopia. Se questo dovesse avvenire non sarà ora e non in maniera diretta ma dovrebbe avvenire passando da una nuova correzione verso i 1987 punti. Il giudizio è NEUTRAL in ottica di medio termine, nel breve con le rubriche a pagamento abbiamo ricomprato equity.
EURO DOLLARO: L’euro viaggia ancora a ridosso delle resistenze a 1.16 senza avere la forza per superarle, di conseguenza il giudizio rimane a NEUTRAL. L’euro dollaro ci ha abituato a fasi così lunghe (che siano bullish, bearish o laterale), per schierarsi occorre pazientare il momento buono che dovrebbe essere in arrivo).
BUND e BTP: Coerenti col segnale della scorsa settimana siamo BULLISH sull’obbligazionario, sia tedesco che italiano. In attesa di novità dalle banche centrali l’impressione è che si possa salire ancora verso i massimi annuali.
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