Volkswagen è crollata in borsa. I tedeschi hanno fatto i furbi e sono stati bastonati sui mercati finanziari. Ora tra ironia e battutine del web si è scatenata la dietrologia di quelli che spiegano come i ribassi in borsa siano stati causati dalla truffa sulle emissioni da parte della marca tedesca. In realtà è un po’ riduttivo, questa è stata una delle concause, che ha avuto il suo peso, ma l’impostazione tecnica nei giorni scorsi non era certo bullish (guardate al report di lunedì)…
Ora siamo ancora in panic selling e in queste situazioni i casi possono essere due:
1) il panico è giustificato;
2) il panico è alimentato dalle mani forti, con la complicità di agenzie di rating e media, allo scopo di creare buy opportunity;
Stamattina leggevo che Volkswagen ha subito un crollo delle quotazioni dei bond in Usa a livello di junk bond. L’esperienza ci insegna che i mercati hanno la memoria corta, si pensi al caso Moncler. Il giorno dopo il servizio di Report erano tutti scandalizzati per i maltrattamenti agli animali mostrati in TV; il titolo scende in borsa ma dopo qualche settimana era tutto dimenticato e riassorbito.
In questo caso lo scandalo è stato molto maggiore, ha avuto riflesso su scala mondiale, le conseguenze sono più pesanti e la multa potrebbe essere salata, ma davvero chi compra Audi (come status symbol) non le comprerà più, questo può giustificare una fuga dai bond?
Giudicate voi. Questa sotto è la schermata a un’ora fa di alcuni bond Volkswagen in cui si vedono i rendimenti lordi a scadenza e il grafico della scadenza 2030.