Per capire il livello raggiunto dalle tasse sulle cosiddette “rendite finanziarie” è sufficiente il seguente calcolo: una simulazione condotta sui prezzi del 2013 dimostra che un patrimonio mobiliare di 100 mila euro, investito in un portafoglio prudente, arriva a pagare tra Tobin Tax, tassazione al 20% e altri balzelli, già un terzo del bonus fiscale di 80 € al mese per i dipendenti, bonus che non viene percepito da pensionati e autonomi.
Forse si dimentica che i risparmi hanno un’importante funzione di ammortizzatore sociale, soprattutto in periodi di crisi e che uniformare la tassazione agli altri paesi europei avrebbe senso se si facesse altrettanto per le tasse sul lavoro. È evidente come una tassazione di questo tipo crei distorsioni, ad esempio nel costo del finanziamento delle imprese italiane che devono emettere bond, ulteriormente penalizzate a scapito dei titoli di Stato.
Un “rifugio” è perciò costituito dalle polizze a contenuto finanziario che sono altra cosa rispetto alle comuni polizze vita unit linked (agganciate al rendimento di un unico fondo comune). Infatti le polizze ad “architettura aperta” non hanno un contenuto finanziario predefinito: l’asset allocation è in questo caso personalizzata per ogni cliente, sulla base del suo profilo di rischio e dei suoi obiettivi. Un grande vantaggio di queste polizze evolute è poi il fatto di essere “lordiste”, cioè la tassazione del 26% viene posticipata al momento del riscatto, che può avvenire anche tra molti anni in quanto polizze a “vita intera”, cioè senza una scadenza predefinita.
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